Il portone del Diavolo

In via Alfieri (Via San Carlo fino al 1849, quando il Consiglio Comunale decise di dedicarla a Vittorio Alfieri, che vi dimorò), angolo con via XX Settembre, si trova il palazzo Trucchi di Levaldigi, l'ingresso del Palazzo è chiuso da un portale chiamato “il portone del diavolo”.

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Il palazzo fu costruito nel 1673 su disegno di Amedeo di Castellamonti ed originariamente non presentava alcuna porta a sbarrarne l’accesso, il cortile era accessibile a chiunque.
Una mattina del 1675 compare misteriosamente l'imponente portale a serrare l'atrio, meravigliosamente intagliato, adorno di fiori, frutta, amorini e varie simbologie.
Ciò che affascina è l'inquietante battente rappresentante Satana, con tanto di corna e fauci spalancate da cui fuoriescono due serpenti.

L'imponente portale commissionato da Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi ad un laboratorio parigino, ideatore l'artista italiano, Pietro Danesi, fu installato in una sola notte, con grande stupore del popolo del tempo.
La comparsa del portone favorì la credenza che l'opera fosse stata realizzata con l'aiuto del diavolo.
Tutto il palazzo ha una fama sinistra, si racconta che all'interno sono accaduti episodi inquietanti: l’assassinio di una ballerina misteriosamente pugnalata durante un ballo che durò tre giorni e tre notti, la scomparsa di un soldato durante l'occupazione francese, nel 1817 il maggiore Melchiorre Du Perril, stava per mettersi in viaggio con documenti segreti, entra nel palazzo e scompare, vent’anni dopo, durante lavori di ristrutturazione, tra due muri laterali, viene ritrovato il suo scheletro sepolto in piedi.
Ultima curiosità riguarda il numero 15, era il vecchio numero civico del portone, nel Palazzo era presente la Reale Fabbrica di Carte e dei Tarocchi, sarà una combinazione ma il 15 è la carta del Diavolo....

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